Non biografia, non diario
(...) La sua gravidanza, in un campo di
profughi a Fiume, é l’inizio della mia
esistenza. Nato non bello ma sano, cessai
d’avere smorfie per sguardi tardi, perché i
segni della gravidanza sofferta, pur non
essendo ancora rughe, esprimevano già le
conseguenze, gli effetti, i sacrifici, che pure
mia mamma esprimeva.
Furono quasi rughe, quasi volontà di
esprimersi quando, per non piangere, a mio
modo, promettevo di ricordarmelo.
Vennero gli istriani che si credettero obbligati
ad accorgersene a chi assornigliavo.
lmmagino mia mamma, sofferente, ascoltarli e
seria, come si é quando Ia salute manca,
ascoltarli... rispondendo.
© WEBMASTER Ganymedes
Emilio 1983. Autoritratto, olio su tela. cm 40x30